...Benvenuti cari lettori, conosciuti e sconosciuti, di passaggio o appassionati, a cui auguro qui e ora, di trovare un piccolo granello da aggiungere al proprio mappamondo.

domenica 8 agosto 2010

Lo Yin e Lo Yang . L'armonia nel'Uno


Nella medicina tradizionale cinese la malattia è vista come qualcosa inerente l’uomo come parte del Tutto, inscindibile nel suo insieme di corpo, mente e spirito. Quest’approccio deriva da una matrice filosofica che parla dell’armonia delle singole parti e dei cosiddetti “contrari” e prende origine dal Taoismo, che tende a spiegare le sostanze e le sue manifestazioni attraverso concetti come il Ch’I, lo Yin e lo Yang. Il Ch’I è la Forza Vitale, che consente l’esistenza di tutto e tutti: se essa si muove liberamente allora siamo in uno stato di armonia e salute; altrimenti si va verso uno stato di malessere e di sofferenza genericamente definito “malattia”. Le forme attraverso cui l’energia scorre incessantemente in ciascuno di noi e all’interno di qualsiasi forma d’esistenza sono infinite, ma alla base di ciascuna ci sta la contrapposizione e l’integrazione dei due principali aspetti che i cinesi definiscono Yin e Yang. L’Uno è l’Energia, il Ch’I, che produce due forme di manifestazione, lo Yin e lo Yang, e si manifesta con TRE. Non esiste niente che sia completamente Yin o Yang perché come ben esprime il simbolo del Tao, all’interno della parte più estesa di ciascuna metà, è compresa una piccola parte del suo opposto. Yin e Yang non possono esistere l’uno senza l’altro, dunque sarebbe più giusto parlare di qualcosa che è prevalentemente Yin o Yang. Ma si potrà definire prevalentemente Yang: il cielo, l’uomo, il sole, l’estate, l’azione; prevalentemente Yin: la terra, la donna, la luna, l’inverno, la ricettività.
L’uomo si manifesta come TRE, perché si pone come unione di terra e cielo, ossia di Yin e Yang, e “produce diecimila esseri”, cioè ogni uomo, nell’uguaglianza con gli altri esseri grazie alla bipolarità e complementarietà tra Yin e Yang, produce infinite possibilità e riesce a manifestarsi sotto multiformi ed infinite espressioni in quanto egli stesso espressione unica ed irripetibile. Se l’uomo si integra con queste “leggi” sarà in uno stato di salute ed equilibrio, altrimenti rischierà di entrare in uno stato di malessere e sofferenza.



Nel  simbolo del Tao lo spazio è diviso in due colori opposti.. Lo Yin è nero perché lo Yang è bianco, non esistono spazi grigi all'interno del diagramma. Le due spirali rappresentano la discesa ed ascesa degli aspetti opposti di ogni energia del cosmo. Il Simbolo pertanto è una simmetria rotazionale ciclica: la spirale bianca ha l'inizio dove finisca la spirale nera; essa si avvolge ed aumenta fino ad un massimo, ma poi manifesta in se stessa la sua tendenza opposta (puntino nero) che appunto a partire da questo momento si svolge. Anche questo aspetto raggiunge un massimo finché si manifesta la tendenza opposta (puntino bianco), che si avvolge e così via, ciclicamente. Il cerchio rappresenta il Dao, la legge universale che crea, e ritma la vita esprimendosi attraverso questi due principi polari, rendendoli complementari.


 E' importante comprendere la complementarietà degli opposti perchè spesso i disturbi, fisici, psichici o misti si palesano come una predominanza di un fattore rispetto all'altro, o di uno squilibrio che crea opposizione piuttosto che fluidità. Non potremmo vivere 24 ore al buio (yin), e non potremmo fare a meno di dormire e prendere energia dai raggi del sole (yang). L'equilibrio è dato dall'incontro degli opposti e dal loro scambio continuo. L'uomo allora dovrebbe smettere di cercare la cura perfetta, piuttosto mirare alla guarigione.
Il ponte tra i poli è la dynamis creata dall’amore, come fonte di ricostruzione dove il binomio di tensione fra i due estremi si dissolve per diventare ciò che il macrocosmo esprime nel micro: tutto è Uno. Percepire quest’unità per l’uomo è molto difficile, perché il nostro pensiero è abituato a procedere attraverso la polarità. Ma se attraverso un percorso di integrazione riusciamo a comprendere e a sentire che  “la polarità è come una porta che su un lato ha la scritta entrata e sull’altro la scritta uscita, è sempre la medesima porta, però a seconda del lato da cui noi ci avviciniamo vediamo uno dei due aspetti del suo essere”, arriveremmo a liberarci dell’idea che esista una strada giusta o sbagliata, e ad accettare un terzo punto di vista che sarà quello unico e personale di ognuno di noi in un determinato momento.
http://www.youtube.com/watch?v=4PsenU-sJcc&feature=related

Nessun commento:

Posta un commento