...Benvenuti cari lettori, conosciuti e sconosciuti, di passaggio o appassionati, a cui auguro qui e ora, di trovare un piccolo granello da aggiungere al proprio mappamondo.

martedì 17 agosto 2010

Armageddon? Piuttosto verso il livello extra





Abbiamo appena finito di leggere un articolo di Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/2010/08/cronache_da_arm.html) sul numero e la vastità dei disastri naturali che hanno colpito la Terra solo dal 12 gennaio 2010:

-         12 gennaio terremoto ad Haiti di magnitudo 7
-         27 febbraio terremoto in Cile e nel pacifico meridionale di magnitudo 8.8
-         14 aprile sisma in Qinghai, Cina di 6.9
-         20 aprile golfo del Messico incendio della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon
-         16 luglio esplosione di due condotti di petrolio in Cina, fuoriuscita di 80.000 tonnellate di greggio
-         30 luglio ondata di maltempo in Pakistan, 12 milioni di sfollati
-         Agosto ondata di calore colpisce la Russia
-         Agosto alluvione senza precedenti in Tibet e in Europa centrale
-         Agosto, un grande blocco di ghiaccio grande quanto l’isola di Manhattan si è staccato dalla Groenlandia e naviga verso l’Oceano Atlantico

La Terra ha la febbre e trema.
C’è da chiedersi come mai, anche se le interpretazioni in proposito sono tante e non sempre convergenti.  La lettura che vorremmo dare in quest’articolo, visto che la competenza e il campo non è quello dell’approfondimento scientifico o civico (leggetevi l’articolo di Grillo sull’indifferenza della classe politica verso l’ambiente, che carinamente se ne va in vacanza e compra le borse di Vuitton come se niente fosse), è quella della bio-psicologia e dell’opportunità che questo movimento di Gaia sta creando a livello di coscienze individuali e a livello di coscienza collettiva. E anche qui le voci sono tante.

Un punto in comune è quello di vedere in queste turbolenze e cambiamenti a livello macro, un cambiamento corrispondente di frequenza a livello micro, nel singolo individuo e nel suo campo vitale.
L’uomo cioè da un punto di vista filo-ontogenetico e ontogenetico sta compiendo un salto evolutivo dal livello neo-corticale del suo cervello, a quello definito EXTRA, dove le strutture che agiscono non sono più quelle preposte alla vita vegetativa (proprie del cervello rettiliano, più arcaico), della vita affettiva (proprie del mammaliano), o intellettiva (della neo-corteccia), ma riguardano il comportamento secondo ragione e coscienza.
Non la coscienza della morale (delle regole), ma la coscienza dell’opportuno, dell’etica.
Non le regole di questo o quel partito, di questo o quel modo di comportarsi, ma i principi del proprio Sé.
Potete leggere a questo proposito il libro “Lungo viaggio al centro del cervello” di Renato e Rosellina Balbi.
Questo passaggio, che in altri termini è stato designato come il passaggio dalla 3 alla 4/5 dimensione, presuppone un’ estroversione del lato ombra (che “grazie” alle crisi viene in luce con tutta la sua forza), e un’integrazione in un livello successivo dove l’individuo e la collettività godranno di forme-pensiero più libere dai condizionamenti della paura e governate dal cuore.
I condizionamenti di cui parliamo, non sono altro che “schemi comportamentali” legati ad un imprinting emozionale ereditato e acquisito nella famiglia,  che può aver avuto effetti più o meno positivi sulla struttura della nostra personalità.

Ma facciamo un po’ di esempi altrimenti il tutto rimane troppo astratto.

Nessuno di voi ha avuto più dolori alla nuca e alle spalle, mal di testa e nausea, nelle scorse settimane? Avete notato un aumento degli incidenti domestici, di capitomboli, cadute, o maggior intolleranza e nervosismo in voi stessi o nelle persone che vi circondano? Le crisi emotive  e il senso di solitudine sembrano manifestarsi con più frequenza e più forza?

Il cambiamento delle frequenze, soprattutto delle onde a bassa frequenza che percepiamo in un ambiente stressato, economicamente, ambientalmente e psicologicamente, mette a dura prova il nostro self control, e spesso fa uscire i comportamenti più reattivi e dissonanti della nostra personalità.
O meglio, la frequenza pesante con cui l’umanità vibra in questo periodo storico, è in perfetta risonanza con il  “materiale” pesante che ciascun individuo ha accumulato negli anni, che non è altro che il suo vissuto inconscio che emerge in superficie e necessita di essere elaborato.

Come dentro fuori, come fuori dentro.

Pensiamo un attimo alle teorie correnti sullo shift dei poli, che pongono l’accento sull’inversione dei poli magnetici della Terra. Se questo postulato fosse vero, allora lo shift influenzerebbe anche l’esser umano che è dotato di un suo campo magnetico informato che risente dell’ambiente in cui vive.

E a livello metaforico il rovesciamento dei poli dell’individuo, assomiglia tanto ad un rovesciamento dei suoi contenuti inconsci e del suo profondo, proprio come se venisse girato un calzino.

Non abbiamo allo stato attuale prove scientifiche inconfutabili di quanto detto, ma è osservabile nella natura, come l’elemento yin del cosmo, la donna, si stia spostando verso lo yang (tendenza al dominio, all’autoritarismo, al controllo e al potere), e come il suo elemento yang, l’uomo, si stia spostando verso lo yin (fragilità emotiva, mancanza di forza e di autonomia decisionale).

Avrete sentito dire in giro: “Gli uomini di oggi sono tutte femminucce”. Oppure : “Le donne stanno diventando delle iene”.

Questo accade perché ciascun individuo, maschio e femmina che sia, invece di utilizzare lo spostamento energetico/di frequenze con consapevolezza e tendere alla compensazione armonica verso il suo opposto, si polarizza nel suo lato più crudo e tanatico (mortale), che non permette né lo scambio, né l’evoluzione.

Ma se riconsideriamo tutto il nostro agire, in funzione del processo evolutivo e quindi della crescita della Terra, sulla quale noi nasciamo creiamo e moriamo, dobbiamo considerare il fatto che Gaia,  la cellula per la quale agevoliamo tutti i processi di crescita, ora è stressata e infiammata perchè i sistemi omeostatici (l'umanità) non collaborano (da un bel pezzo), e sono troppo intossicati dall'egoismo-egosintonico che genera separazione. Gli uomini da una parte e le donne dall’altra. Il bianco da una parte, il nero dall’altra.

Rendiamoci conto che questa visione è nevrotica. Se va bene.

Proprio come nella cellula,  noi viviamo sulla membrana di una terreno, la Terra, dove avvengono continuamente  scambi osmotici, e invece di selezionare i nutrienti per la vita ( amore -compassione-collaborazione-utilizzo sano del potere personale ),da lasciar passare all'interno della membrana stessa, non ci assumiamo nessuna responsabilità, e Gaia si ammala sotto ai nostri occhi.

Un medico, che sa che il meccanismo della gran difesa dell’organismo è una forma di reazione necessaria per la sopravvivenza potrebbe  rileggere gli scenari ambientali di questo periodo, così:

-le ferite come quella del golfo del Messico sono il segno che l'ectoderma di gaia si è indebolito a tal punto che non riesce piu a cicatrizzarsi;

-le inondazioni e le alluvioni come lavaggi chirurgici la liberano le sue ferite purulente per aiutarla;

-gli incendi, che come febbre gli consentono di bruciare altre tossine come l'inquinamento ambientale nella zona di Cernobil;

L’ eliminazione di queste tossine  (tutto quello che accade ora) diventa allora necessaria  per lasciare il campo all'amore e alla compassione.

Da un punto di vista psicoanalitico, si potrebbe dire che l’uomo del 2010 si comporta come un bambino fissato alla fase orale (di accumulo), nè elaborata né esperita, che viene manifestata con sadismo o masochismo (mondo ricco e mondo povero), e soprattutto con distruzione e deliri di onnipotenza (i simboli fallici dei grattacieli, sono solo un piccolo esempio di questa superpotenza) che generano da qualche altra parte impotenza, depressione e sfiducia.

Il problema è che tutto questo fare, è solo un grande delirio e un’ illusione collettiva. Che o fa nascere delle dismorfie apocalittiche nei confronti dell’ambiente, oppure di disimpegno totale nei confronti di un principio di realtà che ci dovrebbe far affrontare il cambiamento in atto, con serietà e partecipazione.

La Terra sta male e ha bisogno della responsabilità civica.
L’individuo soffre e ha bisogno di cure appropriate.

Certo, non può essere un’interpretazione assoluta questa. Ma un parziale di una visione. Perché la fase di accumulo, e imbibizione è durata millenni, se non è l’eruzione di un vulcano a ripristinare la sintropia e l’equilibrio, sarà l’assestamento di tutti i fattori in gioco.

Anche la Terra ha una sua intelligenza emotiva e una sua memoria.
Se è andata in tilt non dovrebbe essere ignorata.

Abbiamo la fortuna che il principio operativo dell’energia è per sua natura dinamico, in continuo passaggio da uno stato all’altro, e tendente all’evoluzione.
In questa fase di stress generale, possiamo utilizzare il potenziale di queste “crisi”(sociali, naturali, individuali), per fare un salto evolutivo, elaborare i nostri conflitti passati per esempio, che con forza e incisività ci farebbero velocemente ricadere nella coazione a ripetere, e varcare una soglia di consapevolezza verso nuovi schemi d’azione, con un nuovo agire e sentire, più vero e consapevole, basato sul qui e ora, e non sul futuro (proiettivo), o sul passato (retroattivo).
La mente individuale ha la necessità di essere guidata dal cuore, in collaborazione con la mente collettiva, e tutte le distorsioni di campo che viviamo oggi, non sono altro che il frutto di un allontanamento che è durato millenni.

Ricordiamoci, quando l'energia sembra troppo intensa, facciamo un respiro profondo e mettiamo i piedi a terra. Una delle caratteristiche qualitative della vitalità è il fatto di essere in contatto. In contatto con tutto ciò che si trova alla portata delle nostre percezioni sensoriali, in primis il nostro corpo.

C’è la necessità di ri-percepire le nostre gambe e i nostri piedi. Si può fare esternamente abbracciando la natura, o internamente abbracciando il nostro corpo. In ogni caso il ritorno ad una dimensione interna significa ritrovare la propria natura; Madre Natura appunto.
Non più sfruttata, deturpata, vittimizzata (l’armageddon), e condannata forse anche in quanto donna che non ha compreso col suo ventre i bisogni dei suoi figli.
Anche perché nel ventre c'è tanto da sistemare ora.
E’ bene che i figli, e le figlie di questa Terra comincino a pensare di diventare uomini e donne, responsabili delle loro azioni, non fissati ad uno stadio orale di acquisizione implacabile e infinita, e come adulti, accompagnare le nuove generazioni e il terreno su cui camminano verso una nuova conoscenza: che è quella dell’IO ESISTO e del TU ESISTI.
Il Ponte è la collaborazione e la conciliazione degli opposti.
Che è il famoso Tao.

E poi mettiamoci a fare qualcosa di divertente. La gioia e le risate sono quello che sperimentiamo nella vibrazione più alta. 

Roberta Cantelli e Isabella Donzelli

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